MIRAVAR 3 raccontata da MIRA

 GIORNO 1

9 Settembre 2020. Non ostante la difficile situazione causata dal Covid-19, ben 7 equipaggi si ritrovano a Le Brusc per dare vita alla terza edizione del MIRAVAR, l'ormai celebre Mini Raid Var, fortemente voluto e organizzato da Lorenzo.

Ques'anno abbiamo scelto l'opzione "Challenge" (ardita variante al programma classico, concepita da Lorenzo e Remi) che prevede le prime tre tappe esterne all'Arcipelago e dunque meno protette e più esposte agli effetti del meteo. 

La minuscola spiaggia di alghe di Le Brusc, è teatro degli ultimi preparativi di barche ed equipaggi. Qualcuno è arrivato un giorno fa, qualcuno - come noi - all'ultima ora. Percorsi i 450 Km che ci separano da Torino, abbiamo il tempo contato per saricare MIRA, armarla, prepararci e vararla. La partenza deve infatti avvenire con anticipo, in quanto oggi è prevista una navigazione controvento per doppiare Cap Sicié. E come tutti sanno doppiare un capo riserva quasi sempre delle sorprese

Briefing.
Rotta: Girata l'Ile des Embiez andremo verso Sud-Est per doppiare Cap Sicié e dunque risalire verso Nord-Est a una rada ridossata adatta a passare la notte. Se fosse una rotta diretta sarebbero circa 10 miglia.. non tante, non poche. 
Meteo: soffia una bella brezza da Sud-Est, esattamente contraria alla nostra meta, ma di intensità sufficiente a farci sperare in una media decente. E' previsto che vada poi a diminuire al tramonto. Ma a quel punto saremo arrivati, o altrimenti si potranno usare le propulsioni alternative: motore o remi. Comunque vada, oggi è certo che sarà una giornata intensa!

Finalmente in acqua. Un cielo luminoso fa da sfondo e una bella brezza vivace ci fa filare tutti al lasco. Qualcuno ha già preso una preventiva mano di terzaroli. Girata la bella l'Ile des Embiez (e i suoi simpatici scogli) ci troviamo come previsto col vento in prua e un mare con onda corta. Ecco che inizia la lunga bolina
Si naviga bene, anche se l'onda è discretamente fastidiosa. Il passaggio sull'onda tende a far rallentare lo scafo che deve quindi ripartire ogni volta. Ciò è molto penalizzante per MIRA, la barca in assoluto più leggera, ma che comunque si difende bene. Fantastici in queste condizioni i due Pathfinder, che procedono con gran disinvoltura.
Tuttavia le condizioni vanno deteriorandosi e la bella luce con le nuvole bianche ha lasciato spazio solo a nuvoloni minacciosi. Qua e là attorno a noi si vedono scrosci di pioggia. Poi, verso Nord, si accende uno spettacolo di fulmini, per fortuna non vicinissimi. Infine però arriva, il groppo o come lo chiamano qui "il grano".

Si preannuncia con un paio di raffiche forti che mi obbligano a lascare prontamente la vela seguite da una pioggia che nel giro di un minuto diventa pioggia battente. Su MIRA io e Nic siamo abbastanza vicini alle rocce del Capo, la qual cosa non è bellissima.. Arriva la botta: il vento aumenta di colpo e ci troviamo di bolina con la vela completamente sventata.. è l'unico modo per tenere in piedi la barca. La barca soffre.. non stiamo più avanzando ma scarrocciamo solamente. (Più tardi sapremo che su Azzam l'anemometro è salito a 30 nodi, ma forse da noi non è arrivato a tanto). A fatica ammainiamo tutta la vela e finalmente la situazione su MIRA si stabilizza: a secco di vela, solo grazie alla superficie dei nostri corpi, viaggiamo al lasco a 2-3 nodi, fuggendo dalle rocce. Riesco perfino a governare col timone.. Aspettando che questo filimondo passi, vedo materializzarsi sottovento a noi Astrid, con le vele terzarolate, su un mare bianco coperto da un velo fluttuante di acqua polverizzata.. una immagine apocalittica. Nel giro di qialche minuto tutto finisce. Tutti gli equipaggi rispondono al VHF.. nessun disperso! 

Su MIRA inizia il ballo delle manovre: presa di 2 mani di terzaroli, drizzare la vela, ma il vento è quasi sparito, ammaina tutto, molla i terzaroli, ri-alza la vela, ri-assetta tutto, sgotta l'acqua piovana che ha riempito lo scafo.. Dopo un po' di navigazione ormai tranquilla ma penosa (tanta onda e poco vento), accettiamo la cima di traino di  Gui Gui che -a motore- si offre di darci un passaggio.

Finalmente siamo alla golfo della spiaggia di Saint-Asile (un nome, un programma), ben protetto dall'onda e dal vento. Tempo di cucinarsi un meritato pasto, approntare le barche per la notte e godersi il meritato sonno. Abbiamo percorso 16,2 miglia.



[L'arrivo di Azzam, l'ammiraglia della flotta]

[MIRA adagiata sulle alghe è pronta per essere armata]


[Europe, Sarah Louise e Azzam pronte a partire]


[Europe. Sullo sfondo l'Ile de la Tour Fondue]




[Partiti!]


[il tempo diventa instabile]


[MIRA di bolina verso il groppo]



["Astrid" sapientemente condotto da Lorenzo]

[Da MIRA verso poppa: groppi di pioggia]



[Il Cap Sicié. Bordo dopo bordo lentamente si avvicina]


[Nic ed io dopo il colpo di vento]


[Tramonto del giorno 1]


[Ultime miglia al traino di Gui Gui]


[Navigazione notturna]


[Remi, primo arrivato, guida l'arrivo degli altri]


[Mira tocca terra]


[La traccia di MIRA]




GIORNO 2

10 Settembre 2020. E' incredibile come si riesca a dormire bene a bordo di MIRA, non ostante lo spazio ristretto. Mi sveglio riposato (Nicola ha dormito a bordo di Astrid, ospitato da Lorenzo). Questa notte ha pure piovuto ben bene ma dal telo non è passata una sola goccia. Stamattina sono passate le forze dell'ordine domandando "Avez-vous l'autorisation?" Non sapendo rispondere alla nostra controdomanda "Autorisation pour quoi?", hanno detto che sarebbe venuto il sindaco in persona, che poi non si è visto. Tra me penso: questa è una classica scena surreale da dinghy cruising! Comunque un abitante del luogo ha ammesso di non aver mai visto così tante barche assieme nel porticciolo! 
Con calma gli equipaggi si svegliano, preparano la colazione e -da consuetudine- si invitano a bordo reciprocamente.  Un bistrot situato proprio a lato spiaggia apre provvidenzialmente i battenti ed è subito visitato per un rinforzo alla colazione. Qui si fa il punto: oggi giornata grigia con tempo chiuso. Le previsioni meteo non sembrano offrire troppe speranze di vento. Qualcuno sembra demoralizzarsi .. Tuttavia prevale l'ottimismo e Lorenzo annuncia che è confermato il programma originale, ovvero attraversare la Gran Baia di Tolone e puntare all'estremità Ovest della penisola di Giens, che offre alcune rade protette. In rotta diretta sono circa 9 miglia.. Anche se ci fosse poco vento, sarà uno scherzo per i nostri dinghy!

Intorno alle 11 siamo tutti di nuovo per mare alle prese con una brezza poco costante che permette comunque di fare qualche nodo. Manco a farlo apposta ..è di nuovo bolina piena! L'onda fastidiosa di ieri è calata e alla fine il vento si stabilizza, consentendo di farci avanzare a 3-4 nodi. Cosa volere di più? Diversi equipaggi avvistano delfini. Noi su Mira ne vediamo tre che vanno avanti e indietro proprio sulla punta della penisola di Saint-Mandrier-Sur-Mer

La Rada di Tolone risulta essere molto trafficata. Transitano barche e navi di ogni tipo. Colpisce una nave militare che - probabilmente in esercitazione- procede a zig zag con improvvisi cambiamenti di direzione. Passano pure alcuni aerei militari in formazione. 
Bluto, il nuovissimo RoG di William, partito un po' in sordina con poco vento, naviga ora con una notevole velocità e buona prua e recupera su di noi e Sarah-Louise di Bruno e Carole. 

Uno dopo l'altro raggiungiamo la meta prescelta, la bellissima Calanque du Four à Chaux. Essendo che ci sono alcune persone in spiaggia, diamo ancora all'ingresso della baia, tenendoci a distanza e  dedicandoci alla deliziosa pratica del bagno. Abbiamo innanzi ancora diverse ore di sole e ce le godiamo.
A sera, siamo a terra a cucinare e condividere la cena. 



[Risveglio su MIRA]

[Risveglio su Gui Gui]

[Risveglio su Europe]


[La flotta al risveglio]

[Uno sguardo indietro: Cap Sicié e gli isolotti Deux Freres]


[su MIRA, in navigazione]

[bolina relax]

[L'inossidabile Nic al timone]


[in navigazione su Astrid]


[All'ancora. Spunta il sole e si stende la crema!]

[Jack e AZZAM, l'ammiraglia]

[lo splendido Pathfinder Astrid, di Lorenzo]

[Bluto, l'impressionante RoG di William, rivelazione di quest'anno]

[MIRA, quest'anno l'unico GIS presente]


[Europe, il nuovo Pathfinder di Remi]

[Sarah-Louise, il fantastico Romilly di Bruno e Carole]


[L'enorme pozzetto del Romilly]

[Panni stesi ad ascigare su Europe]

[Tutti a terra per la cena]






[Paolo espone un pezzo di pregio, poco prima sacrificarlo]



[Primi imprecettibili effetti dell'alcol]




[Buonanotte]


[Traccia giorno due: 11,7 miglia percorse]




GIORNO 3

11 Settembre 2020. Notte tranquilla alla Calanque du Four à Chaux. Oggi ancora cielo grigio e poco vento con piovaschi sparsi. Non ostante le condizioni sfavorevoli si continua a navigare a vela sfruttando le deboli ariette, doppiando Pointe des Salis e navigando verso Est. A bordo con Nic discutiamo amabilmente di tutto, inframezzati da qualche chiamata VHF dalla flotta e da ben due arcobaleni, uno esattamente sull'orizzone e uno sul nostro Azimut.
Sotto l'Ile du Grand Ribaud sopraggiunge la calma piatta e a questo punto, chi a remi (MIRA e Bluto) chi a motore (tutti gli altri), puntiamo sull'obiettivo stabilito, la celebre Plage du Langoustier.

All'arrivo nella baia mi colpiscono subilto le  linee di un catamarano all'ancora. Così con Nic andiamo a vederlo e - conosciutone l'armatore - siamo invitati a visitarlo. Trattasi del Wharram 28, primo esemplare, costruito in Cornovaglia negli anni novanta. Sempre affascinante vedere uno di questi particolarissimi catamarani di concezione quasi opposta ai moderni cat.

Tra un paio di bagni e il pranzo riprendiamo il mare per l'ultimo tratto della giornata. Porquerolles ci accoglie assegnandoci a un nuovo pontile, più accessibile di quello solito degli ultimi due anni. Siamo tornati nella civiltà! Porquerolles sembra non avere troppo risentito della situazione Covid e il porto e il paese sono discretamente animati. Dopo l'ormeggio e una doccia l'appuntamento è al bar Cotè Port per un giro di aperitivi prima della cena al ristorante L'Aventure, organizzata da Ingrid. 

La lunga giornata potrebbe finire qui, con i nostri navigatori che uno per uno si addormentano e dormono il sonno dei giusti avvolti nel loro sacco a pelo. Invece no! Al molo le cose prendono una piega differente.
Probabilmente a causa della notevole riserva di Rhum disponibile, alcuni partecipanti si ritrovano a bordo del RoG Bluto, ove si discute animatamente sulle performance e caratteristiche della barca. Il tempo passa e altri ignari partecipanti in transito sul molo si trovano a bordo. Ad un certo punto mi rendo conto che siamo in ..nove! Il pozzetto è allagato, ma la stabilità non sembra ancora compromessa.. Mentre il Ruhm - che secondo William garantisce 3 anni di protezione dal Covid - fa il suo effetto, un manipolo di eroi molla gli ormeggi su Bluto per effettuare un giro nel porto. Si dice fossero le 4 del mattino. Nessuno ricorda oltre.


[La traccia del giorno tre, 9 miglia]


[Partenza dalla Calanque du Four à Chaux]


[Poco vento, ..eppur si muovono]



[Bluto e Azzam]


[Arcobaleno all'orizzonte]


[sperando di non essere raggiunti dal grano]


[Propulsione alternativa]


[Il Wharram 28]



[Arrivo alla Plage du Langoustier]


[Pathfinder Europe]






[Ormeggio a Porquerolles]


[all'apertitivo]



[All'Aventure!]

[Antipasto]

[riso con carne, ricetta creola]


[Sul RoG di William]







[Navigazione notturna nel porto]



GIORNO 4

12 Settembre 2020. Finalmente oggi è previsto bel tempo per tutto il giorno, il primo dalla partenza. Ieri pomeriggio ci hanno raggiunto Erick, David e Thomas su Bricole e vari famigliari tramite il comodo traghetto da Tolone. Dunque il gruppo - in previsione del weekend- si è ancora allargato e oggi sono previste diverse attività alternative o complementari e cioè: veleggiare (ovviamente) ma anche visitare l'isola (e le varie calette lungo la costa) a piedi o in bicicletta (che qui si noleggia facilmente) visitare il museo d'arte moderna  - Fondazione Carmignac-  o l'azienda vinicolaDomaine Perzinsky. Di fatto il gruppo si divide in gruppetti, che poi a tratti si ritroveranno inaspetattamente e casualmente in diversi luoghi e momenti della giornata.
Nic, io e MIRA siamo a goderci la brezza del mattino veleggiando lungo la costa Nord dell'isola. Avvistati i due Pathfinder, ci ritroviamo ormeggiati in una piccola ed incantevole spiaggia poco prima di passare la Pointe du Lequin. Più tardi arrivano anche i ragazzi di Bricole e poi anche Bruno e Carole sulla loro "Sara-Louise" e d infine William su Bluto.
Quindi, ripreso il mare, sostiamo alla Plage du l'Alycastre (molto bella ma decisamente affollata) e raggiungiamo a piedi l'omonimo castello, purtroppo non aperto al pubblico. C'è ancora vento e tempo per raggiungere la punta a Nord dell'isola, Cap Mèdes e tentare qualche discesa in apnea. Ma Nic ed io ci lasciamo intimorire dai divieti di ancoraggio ed infine desistiamo dal nostro intento per tornare pian piano (il vento è calato) al porto.
A sera, la prevista partita a petanque salta calmorosamente, mentre al contrario risulta sempre molto partecipato il momento dell'aperitivo (un paio di equipaggi sono effettivamente molto preparati) e quello del ristorante. Anche stasera i fornelli da campeggio rimangono nella stiva mentre noi bissiamo il successo di ieri tornando di nuovo all'Aventure
Meglio non fare troppo tardi stasera: domani è già l'ultimo giorno, quello del rientro sul continente.


[Veduta mattutina di Mira e Sara-Louise]


[Erick, sempre attivo!]

[Un gabbiano osserva lungamente il comportameto 
di questo strano gruppo di bipedi]




[Il fortissimo equipagio di MIRA]



[Una vecchia pedana abbandonata e farcita con un po' 
di giubbotti: una nuova imbarcazione è pronta!]


[Il vero spirito del Miravar!]


[Pathfinders!]

[William illustra il suo RoG, Bluto]

[MIRA alla Plage de l'Alycastre]


[Nic al castello dell'Alycastre]

[L'affollata Plage de Notre Dame]

[Cap Mèdes, il punto più a nord dell'isola]

[La traccia del giono quattro: 7,5 miglia]




[il momento dell'aperitivo]




[... attimi introspettivi]



[La nuova generazione dei Miravariens]

[David e Jack]

[Miravariens anno 2020]


GIORNO 5

13 Settembre 2020Alta pressione dichiarata per l'ultimo giorno del Miravar, con la flotta impegnata nel rientro verso la terraferma, destinazione La Londe. Tanto sole e pochissimo vento. Sembra la fotocopia dell'ultimo giorno della scorsa edizione. Dunque voce ai motori per chi li ha oppure tutti ai remi, per noi e William.  In realtà su Mira riusciamo a tratti a fare qualche nodo a vela, ma è una sofferenza. In aggiunta, essendo domenica il golfo è trafficato da motoscafi di ogni dimensione e si naviga subendo continuamente l'effetto delle onde incrociate... una pena: nulla a che vedere con i primi giorni passati a navigare in solitudine
La giornata comunque è densa ed impegnativa perchè oltre alle 8,5 miglia da percorrere dobbiamo alare la barca, disarmarla, caricare tutto sull'auto e rientrare a casa. La stessa cosa vale con minime varianti per tutti gli equipaggi. Quindi vietato perdere tempo. Con Mira va così: arriviamo per primi (della flotta) alla rampa di alaggio di La Londe, dribbliamo abilmente gli altri fruitori della rampa medesima (gommni, moto d'acqua, ecc), tiriamo Mira in secco, disarmiamo e carichiamo tutto in macchina, barca sul tetto compresa. Il tutto in un tempo ridottissimo possibile solo grazie all'esperienza e gli automatismi maturati in anni di car-topping. Completata l'opera Nic ed io ci sentiamo veramente fighi. Solo a questo punto ci accorgiamo della sbarra inamovibile che blocca la barca e impedisce alla macchina di uscire dal marina! Seguono momenti di sgomento. Ma è Nic a ribaltare abilmente la situazione carpendo ad un addetto al marina di passaggio il codice segreto per fare abbassare il dissuasore mobile e aggirare la sbarra! (in realtà credo abbia pronunciato una frase tipo "per pietà, ci dia il codice, faremo qualsiasi cosa!").

[Propulsione alternativa su Bricole]

[La sbarra, beffa del destino]

[Nic digita il numero magico]

[Azzam]

[Sara-Louise]

[Bricole]

[Mira è rientrata a casa]




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